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Si narra che le mura di selenite che cingevano Bologna risplendessero nelle notti di luna piena, attirando viandanti e pellegrini persi nella notte. Queste pietre luminose sono conosciute anche come pietra di luna o luce liquida, per via della sua trasparenza e luminescenza.. Ma la loro origine e il loro legame con la viticoltura sono altrettanto affascinanti, specialmente nei Gessi di Zola Predosa, una zona che nasconde storie e segreti.

Cos’è la selenite?

La selenite è una varietà cristallizzata di gesso, nota anche come lapis specularis, apprezzata fin dall’antichità. Il suo nome deriva dalla dea della luna, Selene, e la sua trasparenza le conferisce un’aura mistica. Nell’Italia continentale e peninsulare, la selenite si trova quasi solamente in Emilia Romagna.

I Gessi di Zola Predosa e il Patrimonio UNESCO

Nel settembre 2023, i Gessi di Zola Predosa e altri siti dell’Emilia Romagna sono stati riconosciuti come Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Questo importante riconoscimento evidenzia l’unicità geologica della regione, caratterizzata da un mix di fattori geologici e climatici. La presenza dei Gessi di Zola Predosa contribuisce non solo alla ricchezza geologica ma anche alla biodiversità, ospitando specie animali e vegetali esclusive.

Perché i Gessi di Zola Predosa sono importanti per la viticoltura?

I Gessi di Zola Predosa giocano un ruolo cruciale nella viticoltura della regione. Ma perché il gesso è così importante per la produzione del vino? Ecco alcune delle sue proprietà che lo rendono unico:

  • Trattenimento e drenaggio dell’acqua: Essendo molto poroso, il gesso permette al terreno di assorbire e distribuire l’acqua in modo uniforme. Questo processo evita ristagni dannosi e aiuta le viti durante i periodi di siccità.
  • Temperatura costante: Durante il giorno, il gesso riflette la luce solare, potenziando la fotosintesi delle viti. Di notte, rilascia il calore accumulato, mantenendo il suolo a una temperatura stabile, ideale per la crescita delle piante.
  • Adattabilità climatica: I terreni gessosi, come quelli dei Gessi di Zola Predosa, sono ideali sia per climi freddi e umidi che per quelli caldi e secchi. Questa caratteristica è condivisa dai suoli su cui si producono vini celebri come Champagne e Sherry.

Il ruolo dei Gessi di Zola Predosa a Terre Rosse Vallania

Anche a Terre Rosse Vallania, i Gessi di Zola Predosa rivestono un ruolo fondamentale. I nostri terreni, ricchi di argille e ossidi di ferro, sono attraversati da vene di gesso, un fattore che ha ispirato il fondatore Enrico Verdilio negli anni ’60. Dopo uno studio approfondito del terroir, Vallania scelse di piantare Sauvignon Blanc su queste terre, con l’obiettivo di produrre vini longevi e di alta qualità.

Un tributo al fondatore: il Sauvignon Blanc Riserva “Zass”

Nel 2020, Enrico Vallania ha creato un Sauvignon Blanc Riserva unico chiamato Zass, che significa “gesso” in dialetto bolognese. Questo vino, nato dai Gessi di Zola Predosa, rappresenta il perfetto connubio tra terroir e tradizione vitivinicola. Il nome stesso è un omaggio al fondatore e al legame profondo con i suoli gessosi della regione.

Curiosità: la balena della Val di Zena

A pochi chilometri da Bologna, la Val di Zena offre una prova tangibile del passato marino della regione, anch’esso connesso ai Gessi di Zola Predosa. Nel 1965, furono scoperti i resti di una balena bianca di 5 milioni di anni fa, oggi visibili a Pianoro.

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